La revoca della patente è una delle sanzioni più gravi previste dal Codice della Strada. A differenza della sospensione, che ha una durata temporanea, la revoca comporta la perdita definitiva del titolo di guida. Ma non tutto è perduto: in alcuni casi è possibile richiedere una nuova patente, a determinate condizioni e solo dopo un certo periodo di tempo.
Revoca della patente: quando scatta?
La revoca può essere disposta:
- in caso di guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, soprattutto se si è recidivi;
- a seguito di incidenti gravi con lesioni o decessi;
- per gravi patologie fisiche o psichiche incompatibili con la guida;
- per decisione del Prefetto o sentenza del Giudice;
- in caso di falsificazione di documenti di guida.
Quando si può chiedere una nuova patente?
Chi ha subito la revoca non può guidare per un periodo di tempo stabilito dalla legge o dal provvedimento giudiziario. Di norma, è possibile sostenere nuovamente l’esame per il conseguimento della patente:
- dopo 2 anni dalla data del provvedimento (per revoca amministrativa);
- dopo 3 anni o più in caso di revoca per guida in stato di ebbrezza o stupefacenti con incidenti;
- solo dopo la valutazione dell’idoneità psicofisica da parte della Commissione Medica Locale.
Attenzione: la nuova patente non si rinnova automaticamente, ma si ottiene solo superando nuovamente gli esami teorici e pratici, come se si fosse nuovi candidati.
I casi più complessi
Se la revoca è legata a un procedimento penale, sarà necessario attendere l’esito del processo e rispettare eventuali prescrizioni del giudice, come la frequentazione di corsi, l’installazione dell’Alcol Lock o il superamento di specifiche visite mediche.
Come tutelarsi?
Ogni caso è diverso e richiede un’analisi attenta dei provvedimenti subiti e delle condizioni di idoneità. Per questo, affidarsi a un avvocato esperto in materia di circolazione stradale è fondamentale per capire se e quando è possibile tornare alla guida.