Nel sistema giuridico italiano, il diritto di difesa è garantito dalla Costituzione e prevede la possibilità per un cittadino di stare da solo in giudizio in alcuni casi specifici. Tuttavia, esistono delle limitazioni e delle situazioni in cui è obbligatorio l’intervento di un avvocato.
Il cittadino può stare senza avvocato?
Nel processo civile, l’art. 82 del Codice di Procedura Civile stabilisce che, per cause di valore inferiore ai 1.100 euro davanti al Giudice di Pace, il cittadino può agire senza l’assistenza di un avvocato. Questo significa che può presentare ricorso, difendersi e partecipare all’udienza autonomamente.
Nei giudizi amministrativi, davanti al Giudice di Pace, il cittadino può stare in giudizio da solo quando si tratta di controversie relative a sanzioni amministrative di modesta entità, come le multe stradali.
Quando è obbligatoria la presenza di un avvocato?
Nei procedimenti davanti al Tribunale ordinario e nelle cause di valore superiore a 1.100 euro, la legge impone l’assistenza legale. Anche nel processo penale, l’imputato deve essere assistito da un avvocato, per garantire una corretta difesa tecnica.
Conviene difendersi da soli?
Anche quando la legge lo consente, difendersi da soli in giudizio può essere rischioso. Un avvocato esperto conosce le norme e le strategie migliori per ottenere un esito favorevole. In caso di dubbi, è sempre consigliabile consultare un professionista per evitare errori procedurali che potrebbero compromettere l’esito della causa.